Il Resto del Carlino: «Mai più test psico-comportamentali sui bambini nelle scuole della nostra regione»

Peribimbi.it Onlus premia l’assessore Carlo Lusenti e la Consigliera Luciana Serri.

Mai più psicofarmaci ai piccoli studenti soltanto perché sono attivi, vivaci, chiassosi: perché sono bambini, insomma. E’ questo l’importante risultato raggiunto da una onlus modenese. Peribimbi.
it., che è riuscita a scalare coscienze e normative, fino a dare l’input alla Regione affinché fosse realizzato, di concerto con l’Ufficio scolastico re­gionale, un protocollo d’intenti. Un documento che inserito nelle normative,di fatto blocca l’eventuale somministrazione di pillole ai bambini senza una adeguata valutazione e una altrettanto valida consultazione che coinvolga i genitori.
La certificazione del successo, perché di successo sociale si tratta, è avvenuta lunedì pomeriggio negli uffici dell’assessorato regionale alla Sanità. Alla presenza del titolare della delega, Carlo Lusenti, l’associazione guidata da Cristina Simonini ha illustrato il percorso nato «6-7 anni fa – racconta – quando abbiamo scoperto che in un istituto scolastico del territorio venivano effettuati test di questo genere sui bambini. Esami sui quali mamme e papà non erano informati a dovere sul consenso informato e che peraltro erano sovrintesi dall’Asl di Montebelluna, non da una azienda sanitaria modenese. Grazie ai rapporti professionali con genitori americani abbiamo appreso che la pratica è diffusa oltreoceano».
Questi test, attraverso un semplice questionario, in sostanza attestano l’esuberanza dei bimbi, che è tale per loro natura, e che invece attraverso rischia di venire qualificata come patologia: davvero c’è bisogno di curarla con psicofarmaci?
Il sospetto di molti è che dietro questo iter medico ci possa essere l’auspicio economico delle aziende farmaceutiche di entrare nel “mercato’’ dei più piccoli «come purtroppo – continua Simonini – accade negli Stati Uniti, ripeto, ma pure in Europa. E’ una situazione allarmante». Era il 2009 e in breve il disappunto dei genitori ha preso corpo nell’associazione vignolese, Peribimbi.it appunto, che conta oggi una settantina di aderenti compresi coloro che non avevano figli nella scuola interessata. Semplicemente genitori che hanno a cuore il futuro dei loro figli: come non essere d’accordo?
La onlus, con Simonini in prima linea, ha così deciso di appellarsi alla politica e il primo passo è stato bussare alla porta dell’allora sindaco di Vignola Roberto Adani, che subito ha preso a cuore il disagio «perché sono padre di tre figli e non solo – ha spiegato -. Sappiamo che la nostra generazione ha “tolto’” qualcosa ai bambini, non hanno le stesse opportunità che avevamo noi di giocare all’aperto, di vivere la loro età più “selvaggiamente’’. Quindi non potevo che approvare. Dico bravi all’associazione, perché sono riusciti a passare da un singolo istituto a quelli dei Comune per poi espandersi all’Unione Terre di Castelli, alle strutture della provincia di Modena e adesso a quelle dell’intera Emilia-Romagna. E’ la dimostrazione che la politica si fa sul campo».
Fondamentale è stato il tramite, per entrare negli uffici bolognesi di viale Aldo Moro, rappresentato dal consigliere regionale Luciana Serri. Modenese di origine, si è detta «felice di aver partecipato a questo percorso. La Regione si è sempre dotata di regole e indirizzi per tutelare i bambini e ora con questo protocollo che coinvolge gli istituti scolastici di ogni ordine e grado da Piacenza a Rimini lo sarà ancora di più. Il nostro compito è stato “semplicemente” quello di ricevere l’importante input dal territorio e di svilupparlo».
Le carte recapitate anni fa sulla scrivania di Lusenti, concluso l’iter che affianca le normative nazionali, ora sono realtà: «Il nostro ruolo – dice l’assessore – è quello di far sì che tutto funzioni bene e di risolvere i problemi che emergono dalla collettività e, come in questo caso, di auspicare che ci sia la percezione del risultato raggiunto. Non è da poco e per noi è bello. E’ stato fatto un lavoro tra istituzioni e cittadini che dimostra come con la volontà e la comprensione si possano raggiungere soluzioni semplici e talvolta gravi, a maggior ragione se riguardano i bimbi che necessitano di uno sviluppo sereno.
E se la scuola perde il carattere puramente educativo per trasformarsi in qualcos’altro» come un laboratorio medico, vien da dire. «Allora la società ha fallito». Così il documento che porta la sua firma «è una buona pratica sociale – conclude – che tenderà a diffondersi più di quanto non possa servire suggerirlo ad altre istituzioni con strategie burocratiche».
Bello, alla fine dell’incontro di martedì in Regione, assistere agli abbracci tra i rappresentanti istituzionali e i genitori dell’associazione: segno che quella che era una battaglia nel corso del tempo si è evoluta in un’amicizia nata sotto il fronte comune dell’impegno per costruire un futuro migliore per i nostri figli.
«E’ proprio così – conclude Simonini – dico grazie a tutti, a partire dagli amministratori con i quali si sono trovati subito sinergia e ascolto». Premiazione, alla fine, per Adani, Serri e Lusenti: un riconoscimento consegnato loro dalle mani di due piccole mascotte di Peribimbi.it. E si notava un po’ di commozione nelle parole di alcuni dei genitori dell’associazione vignolese: «Siamo soddisfattissimi – assicura il vicepresidente
Fabio Preti – perché finalmente è riconosciuta la necessità di lasciare i bambini liberi di esprimersi. Ed è stato un grande risultato avere l’appoggio e la possibilità della politica per questa importante norma». Dello stesso tenore le frasi di Alessandra Pesce: «Per noi è stata una esperienza super – rivela – sia perché abbiamo formato un gruppo di persone consapevole e sia perché crediamo di aver dato un importante contributo sociale e politico».