L’associazione peribimbi.it invitata alle Nazioni Unite

Peribimbi.it nelle persone della sua Presidente Cristina Simonini e della Vicepresidente Alessandra Pesce, invitata all’evento HUMAN RIGHTS FOR A CULTURE OF PEACE il 9/12/2022 per presentare il lavoro della Associazione nel panel pomeridiano riservato ai membri della società civile.


Leggi lo speech:

LO SPEECH DEL PRESIDENTE CRISTINA SIMONINI

9/12/2022 GINEVRA NAZIONI UNITE

Buonasera,
in primo luogo desidero ringraziare le Vostre Eccellenze, gli Ufficiali, i membri della società civile e gli organizzatori, per questa importantissima opportunità.
 
Mi chiamo Cristina Simonini e sono Presidente dell’Associazione Peribimbi.it, nata nel 2010 con lo scopo di tutelare, difendere e proteggere l’infanzia, in primis dalla medicalizzazione del disagio, fino alla tutela dagli abusi di ogni genere.
 
L’Associazione opera in collaborazione con le istituzioni, proponendosi di custodire la natura del bambino, nel rispetto delle differenze, delle singolarità e delle inclinazioni, durante la sua crescita intellettuale, spirituale ed emotiva.
 
Questo scopo, nasce per contrastare l’avvento, nella nostra società, di una sorta di “Grande Madre Sintetica” edificata dal sistema, che attraverso un dissimulato aiuto che pare soccorrere, insegna invece la delega delle responsabilità, l’uso di “silenziatori del pensiero libero” , l’abuso di “schermi” apparentemente informativi, dai quali imparare la vita.

Da sinistra Fiorella Cerchiara e a destra il nostro Presidente dell’associazione Cristina Simonini

Il nostro Presidente dell’associazione Cristina Simonini davanti alla sede delle Nazioni Unite

Sempre accesi, a promuovere perimetri tra gli individui, incentivando il rifiuto verso le differenze, creando paure e schemi di pensiero.
Binomio buono-cattivo sempre ON, ad istituire il fastidio per la diversità.
Riflettevo sul fatto che anche noi, che pur ci troviamo in questo luogo straordinario, ad operare con la vocazione all’aiuto, che mettiamo a disposizione del prossimo il nostro tempo, le nostre abilità e tutta la nostra visione inclusiva…
Forse talvolta anche noi, ci sentiamo un pochino “i più bravi”
perché cerchiamo con le nostre associazioni, con i nostri contributi, con le nostre energie, di sostenere uno scopo che riteniamo nobile.
Questo piccolo seme di autogratificazione, non è sbagliato in assoluto, ma induce probabilmente a guardare coloro che non aiutano, coloro che non fanno come noi, come a persone un pò meno brave, meno buone, meno disponibili, meno gentili verso il prossimo. Vedete come è facile entrare, seppur in punta di piedi, in questo Stargate dell’istituzione della diversità?
Una difformità di scopo che scorgiamo nell’altro come un difetto, una sorta di riconoscimento della accezione negativa altrui: lui è più sbagliato, io sono più giusto.
Occorre pertanto fare molta attenzione…
Per evitare che scorra, tra gli esseri umani, partendo da infinitesimi e piccolissimi pensieri, leggeri sguardi valutativi, una sorta di sospetto e dispetto reciproco, quasi impercettibile ma presente.
Un flusso di pensiero che finisce per rappresentare una prima, flebile ma fondamentale istituzione, del concetto di “non-pace”,
che non è ancora una guerra, ma ne favorisce il Field.
Lui è più sbagliato, io sono più giusto.

Con l’associazione che ho l’onore di presiedere, si sta cercando di edificare e di costituire, già nel bambino, il senso buono dell’accoglienza per la diversità, che poi non è nemmeno un’accoglienza, ma proprio un’attitudine a comprendere, una volontà di concepire le differenze, anche di pensiero, come le esatte, corrette e variegate strutture valoriali dell’umanità intera.
È dal bambino, dallo start esistenziale, che deve partire il rimedio… l’educazione alla pace.
Perchè ciò che la “Grande Madre Sintetica”, come ci piace definirla, sta tentando disperatamente di insegnarci, è ad essere individualizzati, ognuno nel proprio sistema di pensiero, spaventati dal contatto, immersi nel proprio universo… rendendo così più facile il danneggiare o il ferire colui che in questo modo ci diventa estraneo, colui che si identifica come straniero, poco più di un oggetto, una “cosa” a 2 dimensioni dentro al nostro smartphone.

Grazie.